Gli effetti negativi che l’assunzione dell’olio di palma ha sull’organismo.
Tutta la verita' sull'olio di palma.
L’olio di palma è uno degli oli più utilizzati dall’industria alimentare mondiale perché è di facile reperimento e vanta un basso costo che consente di mantenere contenuti i prezzi dei prodotti finali.Ormai da tempo, però, questo semi lavorato non gode di ottima fama ma è diventato piuttosto noto come alimento nocivo per la salute umana.
Il prodotto viene ricavato attraverso spremitura e centrifugazione dalla specie Elaeis guineensis, originaria dell’Africa equatoriale. Ne esistono diverse tipologie: olio di palmisto è impiegato a livello industriale per la preparazione di prodotti alimentari e saponi; l’olio di palma grezzo ha un colore rossastro ed è ricco di acidi grassi; quello raffinato viene usato spesso per friggere. Da alcuni studi sarebbe emerso che olio di palma è cancerogeno e fa male alla salute.
L' olio di palma figura spesso tra gli ingredienti dei prodotti alimentari confezionati. Creme, biscotti, torte, alimenti per infanzia, merendine e altri snack sono preparati frequentemente con questo alimento, soprattutto con olio di palma raffinato. Può trovarsi anche nel pane o nel gelato confezionato. Ciò significa che se non si presta molta attenzione alle etichette dei cibi, se ne assumono grandi quantità senza esserne consapevoli. E' recente il monito della Coldiretti sull'invasione dell'olio di palma tra i prodotti che troviamo comunemente al supermercato. Il Fatto Alimentare, uno dei promotori di una petizione per fermare invasione delolio di palma, riporta alcuni alimenti che sarebbero preparati con ingrediente tanto discusso.
Uno studio condotto dalle Università di Bari, Padova e Pisa, in collaborazione con la Società Italiana di Diabetologia, avrebbe fatto emergere la capacità dell'olio di palma di distruggere le cellule del pancreas che producono l’insulina. Questo significherebbe aumento del rischio di comparsa del diabete mellito. Nello specifico, la ricerca condotta sotto la direzione di Francesco Giorgino, professore delUniversità di Bari nonché coordinatore della ricerca, avrebbe evidenziato la capacità della proteina p66Shc di aumentare lo stress ossidativo. Si pensa che il consumo di questo alimento possa essere legato anche alla comparsa di reazioni allergiche, oltre che a problemi di obesità. Alcuni studiosi, infine, ritengono di poter mettere in relazione un'alimentazione ricca di questo olio con un maggiore rischio cardiovascolare.
Infatti secondo uno studio del 2011, condotto in 23 paesi da Brian K. Chen e collaboratori si sostiene che per ogni kg di olio di palma assunto in più ogni anno, aumenta il tasso di mortalità per patologia cardiovascolare.La stima parla di 68 morti ogni 100.000 abitanti. Questo valore risulta inferiore per i paesi industrializzati (17 morti ogni 100.000 abitanti) dove questa materia grassa è meno utilizzata. Volendo trasferire la valutazione dell’incremento del rischio cardiovascolare e di infarto in seguito all’aumento di 1 kg di palma pro capite l’anno, al nostro Paese la stima equivale a oltre 10.000 morti l’anno.
Nello stesso lavoro, gli autori hanno preso in esame il ruolo degli altri grassi presenti nella dieta, perché i sostenitori del palma basano spesso le tesi difensive sul fatto che l’incremento di colesterolo serico non può essere imputato a un solo grasso ma a tutti quelli assunti nella dieta o, come indicato in una recente review italiana del 2013 da Fattore e collaboratori, dalla struttura dei trigliceridi. Ebbene, secondo i dati raccolti da Chen, l’effetto negativo del palma persiste indipendentemente dagli altri grassi della dieta.
L' alternativa più valida risulta essere olio di oliva extravergine che è sicuramente un alimento più genuino per la salute e la salvaguardia del cuore.